giovedì 27 febbraio 2014

Terzo Laboratorio - 3a CP S. Giovanni Bosco

A poco a poco il museo virtuale prende forma! I ragazzi hanno quasi terminato la parte tecnica delle schede, relativa alla descrizione degli oggetti museali. Ora rimane la sezione più interessante, ma allo stesso tempo più difficile: quella dedicata alle riflessioni interculturali!
Mentre si cerca di portare il lavoro di tutti allo stesso punto, un gruppo di ragazzi si dedica alla realizzazione delle interviste. Sono loro stessi a proporre idee su come impostarle, mostrando grande entusiasmo per questo tipo di attività e un forte spirito 
creativo! 
Il primo ad essere intervistato è proprio Giacomo Baldini, che con grande simpatia si trasforma da mentore a cavia. Lo stesso fanno i professori, a cui i ragazzi pensano di rivolgere un'intervista sotto forma di finta interrogazione. 


mercoledì 26 febbraio 2014

Laboratorio del 26 febbraio 2014

Con pazienza e dedizione, prosegue il lavoro di costruzione del modellino. I ragazzi appaiono entusiasti nell'utilizzo del gesso e nella scoperta di tecniche edilizie di epoca alto medievale
E' un lavoro lento e di precisione ma tutti i ragazzi ne prendono parte. 
Oggi è stato il primo vero giorno dove abbiamo stimolato i ragazzi ad una riflessione interculturale e abbiamo dato loro delle schede da compilare a casa che gli permetteranno di riflettere sul tema durante la settimana. 


Prosegue anche il lavoro di reportage fatto da video, foto e interviste. Oggi i ragazzi si sono dedicati all'intervista all'operatore museale.




martedì 25 febbraio 2014

Quarto laboratorio - 1E Caselli

A CIASCUNO IL SUO. C'È  CHI USA L'INGEGNO E CHI INVECE SI SPORCA LE MANI


Aula multimediale

La realizzazione delle schede botaniche è quasi arrivata a conclusione. Ci penserà la Professoressa Fazzini a dare un’ultima supervisione. Intanto si comincia a pensare all’allestimento concreto della mostra-vivaio. 

Allestimento mostra-vivaio

Gli operatori dell’Arci arrivano al Caselli carichi di terriccio, sassolini e cassette. Inizia la parte più divertente: dopo aver usato l’ingegno è tempo per i ragazzi di sporcarsi le mani. Non tutti ne sembrano entusiasti, ma nel laboratorio c’è spazio per tutte le attitudini. Ognuno ha il suo ruolo e portarlo avanti è sinonimo di responsabilità. E poi, vuoi mettere la soddisfazione?

venerdì 21 febbraio 2014

Quarto e quinto Laboratorio - 2a C Caselli

Andando avanti con le ricerche, i ragazzi della IIC continuano a condividere descrizioni e usi delle piante: dalle caratteristiche generali all’habitat, passando per gli usi sia cosmetici che
alimentari. Per tutte le piante l’obiettivo è quello di inserire, oltre al nome scientifico, in latino, e a quello volgare, in italiano, anche la denominazione nelle lingue straniere proprie dei ragazzi (albanese, inglese, spagnolo). A poco a poco il libretto prende forma...



Laboratorio del 21 febbraio 2014

Pronti Partenza Viaaaa... dopo lezioni teoricche di introduzione al tema dei laboratori e dopo aver visitato il siti archeologico di poggio Imperiale, si  comincia a lavorare alla ricostruzione del modellino di rudere romano con innesto di capanne longobarde. 
L’operatore museale ha eseguito prima lui il procedimento per illustrare come usare il gesso, che avrebbe costituito le basi dei muri diroccati della domus romana, per poi farlo ripetere ai ragazzi. 
La classe si è divisa in gruppi distribuendosi le cose da fare. 
Alcune ragazze hanno lavorato per riprodurre, su carta, il mosaico che andranno a ricalcare sulla pavimentazione del modellino, al modo della villa romana. I ragazzi si sono cimentati a loro volta con il gesso. Un altro gruppetto  ha invece curato la fase documentale, riprendendo il laboratorio con la videocamera e scrivendo l’intervista, poi effettuata ad un loro compagno.




Secondo laboratorio - 2a CE Roncalli

L’operatoratrice museale Alessandra Nardini ha introdotto il laboratorio con una spiegazione rispetto alle piante ed erbe che nel periodo storico del tardo antico venivano utilizzate per colorare i tessuti. Poi ha proceduto alla spiegazione del procedimento tecnico rispetto alla colorazione dei tessuti, quindi sono stati ritagliati i tessuti da tingere. 
In un secondo momento, le ragazze, con il supporto dell’operatrice museale, hanno potuto sperimentare la tintura dei tessuti in due colarazioni diverse.
Un altro gruppo, supervisionato dagli operatori sociali e dalla stessa operatrice museale, ha proseguito la  ricerca sul web e su documentazione cartacea  sul tema della storia del pane, sulle diverse varianti regionali, a partire anche dalle loro specifiche origini.
Il gruppo-reportage dei laboratori ha proseguito il lavoro di raccolta foto e video delle attività svolte dai ragazzi nonché hanno proceduto ad elaborare domande per l’intervista da fare ad una delle docenti referenti del progetto stesso. E' stato un bel laboratorio, soprattutto la tintura dei tessuti ha affascinato e coinvolto in particolar modo tutte le ragazze!

martedì 18 febbraio 2014

Secondo e terzo laboratorio - 1a E Caselli

PICCOLI BOTANICI CRESCONO. ALLA RICERCA DELLE PIANTE PERDUTE.
Inizia l’attività laboratoriale concreta, con ricerche preliminari degli studenti sulle piante grasse che hanno a disposizione.
Internet è uno strumento indispensabile, ma attenzione a non perdere la concentrazione! È un rischio sempre in agguato con ragazzi e ragazze vivaci come quelli della I E. Docenti, operatori museali e operatori sociali non si perdono d’animo e accompagnano gli studenti nel percorso di stesura delle schede botaniche. 


C’è anche chi preferisce dedicarsi all’aspetto documentario, dando il proprio contributo con la realizzazione di foto e di riprese video del laboratorio.








venerdì 14 febbraio 2014

Secondo Laboratorio - 3a CP S. Giovanni Bosco

Continua per i ragazzi il lavoro di ricerca delle informazioni utili per la classificazione degli oggetti museali scelti e per la realizzazione delle schede. Queste saranno alla base di un vero e proprio museo virtuale, che andrà ad arricchire il Museo Archeologico di Colle Val d'Elsa con letture alternative delle opere, proposte dai ragazzi stessi. Se nella prima parte della scheda è fondamentale l'aiuto del Direttore del Museo Giacomo Baldini, per la seconda parte,
improntata sulle esperienze e le riflessioni dei ragazzi, si cerca di dare loro maggiore libertà.
L'obiettivo è fare in modo che un luogo apparentemente freddo come un museo possa essere rivalutato in un'ottica più attuale, come luogo-occasione di crescita personale, culturale e....INTERculturale! 

giovedì 13 febbraio 2014

Primo laboratorio - 2a CE Roncalli

Ci siamo.... il laboratorio entra nel vivo delle attività pratiche... dopo ever ripercorso la storia del pantanole dal mediovo ad oggi con esempi dal vivo i ragazzi si sono divisi in gruppi. 
C'è chi si occupa della ricerca sulla storia del pane e le sue varianti, chi invece prende le misure a taglia i tessuti per realizzare i pantaloni e quindi si impegna al lavoro di ricostruzione degli abiti per i compagni che effettueranno la teatralizzazione. 
Il laboratorio di chimica e fisica si è trasformato in una sartoria!
Altre ragazze ci hanno illustrato la storia-base per la drammatizzazione finale e, insieme, si sono suddivisi i personaggi da rappresentare. 
Hanno affrontato anche una discussione sul testo, che le ha portate ad ampliarlo, sia per arricchirlo nei suoi aspetti narrativi, sia per coinvolgere un maggior numero di compagni che si erano dichiarati disponibili a recitare. 
Il gruppo per la documentazione, invece, si è diviso tra chi ha fatto le riprese video e chi ha elaborato le interviste.

lunedì 10 febbraio 2014

Primo Laboratorio - 3a CP S.Giovanni Bosco

Dopo la visita ai due musei, è arrivato per i ragazzi il momento di mettere in pratica quanto scoperto. Ognuno di loro ha "adottato" un oggetto del Museo Archeologico di Colle Val d'Elsa, con l'obiettivo di realizzare una scheda che ne analizzi sia le caratteristiche tecniche che il valore culturale. Uno spazio particolare dovrà essere dedicato alle esperienze e ai vissuti dei ragazzi, sulla base dei quali sarà possibile operare una lettura del patrimonio locale in chiave interculturale. I ragazzi, perciò, si mettono alla ricerca di informazioni per la compilazione delle schede, forti dell'aiuto di internet e soprattutto della loro "guida" Giacomo Baldini!


Laboratorio del 10 febbraio 2014

Oggi l’operatrice museale, Alessandra Nardini, ci ha introdotti alla storia dei tipi di abitazione, e dei modi di abitare a partire dal significato del focolare, in un arco cronologico esteso dagli etruschi al mondo contemporaneo. 
I ragazzi si sono mostrati attenti e composti all'ascolto della spiegazione.
La seconda parte del laboratorio, è stata caratterizzata invece dalla spiegazione del modellino che si andrà a realizzare. 
Un  gruppo di ragazzi si è occupato di redigere le domande dell’intervista, poi fatta alla Prof. Corti, e di filmare e fotografare il laboratorio.

In particolare le ragazze sono sembrate comprendere l’obiettivo della ricostruzione del modellino, ovvero la riproduzione di un incontro fra due culture differenti della costruzione e dell’abitare.

I ragazzi si sono divisi i compiti della documentazione e questo ha permesso che ognuno prendesse la responsabilità della mansione scelta, ovvero la ripresa video, le fotografie, l’intervista stessa.

venerdì 7 febbraio 2014

Secondo e terzo Laboratorio - 2a C Caselli


La definizione delle schede botaniche inizia con la suddivisione dei ragazzi in gruppi. Sono loro stessi a decidere i compiti e a scegliere le piante su cui lavorare, con l’aiuto delle operatrici dell’Arci e di Paolo. Partecipano con entusiasmo, condividendo notizie sulla storia e gli usi delle piante e delle spezie, in particolare su come venivano usate dai genitori nei loro paesi d’origine in cucina e in altri contesti.






Intanto c’è chi preferisce occuparsi della documentazione, realizzando foto ed interviste in grande autonomia. I primi ad essere messi "sotto torchio" sono i professori, ma siamo sicuri che saranno gli unici?

martedì 4 febbraio 2014

Primo laboratorio - 1a E Caselli

AD OGNUNO LA SUA PIANTA GRASSA, PROGETTIAMO INSIEME LA NOSTRA PICCOLA SERRA DELLE DIVERSITÀ

La gigantesca serra di succulente dell’Orto Botanico di Siena dà ai ragazzi non pochi spunti e motivi di interesse. Ma come fare a trasferirla in un’aula dell’Istituto Caselli? Con l’aiuto di Valeria Fazzini, professoressa di scienze, dieci piccole piante grasse vengono messe a disposizione dei ragazzi. L’obiettivo è creare una mostra-vivaio di classe, da esporre all’intera comunità scolastica e cittadina.
Le piante della classe
Una mostra speciale, però, in cui all’aspetto puramente scientifico e tecnico di studio delle piante, si accompagni una riflessione più ampia di carattere interculturale, frutto della sintesi delle tante e differenti visioni degli studenti. Dalle schede botaniche all’allestimento, tutto sarà ideato e realizzato da loro. Veri protagonisti di un laboratorio che vuole, attraverso attività pratiche, migliorare il loro spirito critico, la loro capacità di integrazione e di osservazione del mondo.